I più letti

mercoledì 20 aprile 2016

Hitler, i misteri del cranio: l'enigma continua

«Stavamo tutti in silenzio. Tutti ascoltavano e poi qualcuno disse: è ora! La porta si aprì e vidi Hitler ed Eva. Lei giaceva sul divano. Ricordo quell'immagine ancora oggi». È l'ultima testimonianza rilasciata in ordine di tempo da Rochus Misch, la guardia del corpo di Hitler, l'unico testimone oculare ancora vivente di quanto accadde quel giorno. Una ulteriore conferma della tesi, fatta propria dalla storiografia ufficiale, che Hitler si suicidò nel Führerbunker terrorizzato di cadere in mano a Stalin e fare una ben più orribile fine. La testimonianza del tutto spontanea di Misch dovrebbe mettere una volta per tutte la parola fine alla ridda d'ipotesi, voci e supposizioni che hanno circondato la presunta morte di Hitler.

Diciamo presunta perché, nonostante la caterva di prove che dimostrerebbero il suo suicidio, ulteriori recenti scoperte, anziché dipanare la matassa, come molti si aspettavano e auguravano, la ingarbugliano ulteriormente dando fiato a quei ricercatori di frontiera che propendono invece per la tesi che Hitler, come altri suoi gerarchi, sia riuscito a sottrarsi alla cattura e a trovare rifugio negli ospitali Stati sudamericani.

A dare origine a ogni genere di speculazione sulla fine del dittatore fu in primo luogo Stalin che ordinò di avvolgere l'intera vicenda in una cappa di assoluta segretezza impedendo ogni possibile
inchiesta da parte degli Alleati. Ebbene, proprio nella Russia post-comunista è emersa una scioccate prova che metterebbe in discussione la morte di Hitler e il voluminoso dossier che i servizi segreti sovietici negli anni del disgelo, dopo la morte di Stalin, acconsentirono di fare visionare ad alcuni "graditi" storici occidentali.

Elementi principali che comprovavano la morte di Hitler erano i reperti conservati alla Lubianka, la sede del KGB. Il frammento più prezioso era rappresentato dalla parte superiore della scatola cranica del dittatore. Gli esami a cui era stata sottoposta avevano appurato che Hitler, per essere certo di morire, oltre ad avere ingerito del veleno si era anche sparato. Il ben visibile foro di uscita del proiettile fu esaminato anche da esperti forensi occidentali che confermarono quanto sostenuto dai colleghi russi. Il KGB impedì però che fossero prelevati campioni per ulteriori analisi in laboratori occidentali.

Solo recentemente una équipe di studiosi guidati dall'archeologo Nick Bellantoni, dopo una infinità di peripezie burocratiche, ha avuto l'autorizzazione a esaminare il dossier e i reperti, ora conservati nell'archivio di stato russo. La spedizione è stata oggetto di un ricco e approfondito reportage di History Channel.

Anche se la vecchia Unione Sovietica non esiste più i suoi metodi stile KGB sono ben lungi dall'essere scomparsi del tutto. Al dottor Bellantoni è stato concesso un ridottissimo lasso di tempo per condurre la sua inchiesta, in compenso però gli è stato permesso di prelevare alcuni campioni
per sottoporli a ulteriori esami di laboratorio.

I test sul DNA hanno riservato un risultato sconvolgente: il cranio così gelosamente conservato dai sovietici prima e dai russi poi, la prova di tutte le prove del suicidio di Hitler, non è del dittatore, ma di una giovane donna: c'è di che riscrivere la storia.

Enzo Caniatti

Leggi il romanzo "Il Signor Wolf" di Enzo Caniatti. Un thriller formidabile sulla misteriosa fine dell'uomo più odiato della storia

sabato 13 febbraio 2016

I licantropi esistono. Eccoli

Storie di licantropi veri: i licantropi in Italia e nel mondo. A volte malati, a volte assassini

Sono mortali come tutti, ma molto più feroci di quelli leggendari. Non a caso, nonostante non si siano mai trasformati in pipistrelli, continuano ad attirare lo studio degli scienziati. Ma non sono gli unici personaggi leggendari a catturare l'attenzione degli esperti. L'interesse scientifico non è mai scemato nemmeno verso i lupi mannari, con cui i vampiri hanno diversi punti in comune.

I fantasmi esistono? Ecco la storia dei Ghostfinder

Arrivo a Pisogne che è già buio. Un buio pesto. L'Iseo è immobile e non tira un filo di vento. Guardo il paese deserto e mentre li aspetto penso a come doveva essere un tempo. Nel 1518, l'Inquisizione mandò al rogo otto ragazze accusate di essere streghe e amanti del diavolo. Le bruciarono vive in piazza, tra le urla di approvazione della gente, dopo averle torturate e costrette a confessare. Non che resistendo sarebbe cambiato qualcosa, ma tant'è. L'appuntamento con i cacciatori di spettri è sotto la Torre del Vescovo. «Cercatori, non cacciatori» precisa Francis Pianari, appena ci incontriamo. Mi aspetto fanatici di sedute spiritiche, gente che gira con libri medievali, al limite maghi in erba che giocano a fare i sensitivi. Trovo tutt'altro. Francis e sua moglie Sara Iacopi vivono qui da poco. Di giorno fanno lavori come tanti. Di sera invece, vestono i panni dei Ghost Finder. Girano per castelli, luoghi che leggenda vuole infestati, ditte in disuso, ma anche e soprattutto case private, allertati al telefono da gente impaurita, disperata, a volte semplicemente folle. Dicono che è passione, che evitano i medium e che in ballo non c'è manco un euro. Meglio così. «Registriamo anomalie. Ecco tutto», spiega Sara.

A CACCIA DI FANTASMI
Bionda, ventotto anni, da ragazza rimase colpita dai racconti del padre: le narrò come, da infante, nella vecchia casa di famiglia dell''800, lei si mettesse a far versi sorridendo al muro o a passare i suoi giocattoli al vuoto, come se lì vedesse qualcuno che nessun altro poteva guardare. «Chissà, forse è per questo che sono affascinata dal paranormale. O forse vorrei trovare una prova della vita dopo la morte. E comunque, ogni volta che andiamo a fare una ricerca, si vivono adrenalina e brividi. C'è chi risparmia per andare in ferie. Noi abbiamo risparmiato per comprare una torcia elettrica da due milioni di candele con un filtro infrarossi per la visione notturna. Con questa possiamo registrare al buio completo e riprendere fino a 300 metri». La stanza-laboratorio dei Ghost Finder è spartana. Dentro, principalmente, attrezzature elettriche. Tre pc a grande schermo per l'analisi di foto, video e suoni. Un tavolo dove svettano aggeggi a led e infrarossi. Si va a caccia di ectoplasmi così: registratori, puntatori, cam, sensori. Un tempo contro i fantasmi ci voleva l'esorcista. Oggi un ingegnere elettronico, se va bene. «Ma no, – fa Sara- ci pensa Francis».

mercoledì 10 febbraio 2016

Storie di veri vampiri, che non si trasformano in pipistrelli, ma fanno più paura


Malati di vampirismo, serial killer vampiri, gente che vive come Dracula. Vampiri italiani. E vampiri rimessi in libertà. Tutto vero, tutto autentico: cominciate a tremare...




IL BEVITORE DI SANGUE TURCO- Lo studio scientifico fu pubblicato qualche anno fa su Psychoterapy and Psycosomatics. Autore: Vedat Sar, medico del Dipartimento di Psichiatria dell’Università di Istanbul. Tema: un ragazzo vampiro. Certo, sia chiaro, non un tizio che si trasforma in pipistrello o che è condannato alla “non morte” eterna. Ma si tratta comunque di un ragazzo di 23 anni costretto ad andare in clinica per la “dipendenza” da sangue umano, che beveva ormai da due anni. Una storia che inquieta non poco, se si pensa che il giovane aveva iniziato col proprio, raccolto in un bicchiere dopo essersi tagliato braccia e torace. Ma presto era passato al sangue altrui, finendo incriminato più volte per aver morso o ferito a coltellate diverse persone. Attaccando anche i parenti e costringendo il padre a procurargli liquidi alla banca del sangue. Il dottor Sar, nell’analizzare il caso, lo ha definito un caso di “disturbo post-traumatico da stress” dovuto ad un passato difficile, fatto di lavori saltuari, povertà, un’espulsione dall’esercito per comportamenti poco ortodossi e dai flashback continui della morte della figlia di quattro mesi, dello zio che gli avevano ucciso e spirato tra le sue braccia, e di un delitto commesso da un amico, cui aveva assistito. Era nato così il “piacere” per il sangue, e dall’idea di vedere spesso un immaginario bambino di sei anni che lo incitava alla violenza. Un ricovero non è bastato, ne sono serviti due per altrettanti di cure, almeno per disintossicarlo dalla “sete di sangue”. Nello studio il medico riferisce che casi analoghi sono noti in psichiatria fin dagli anni ’60, anche se spesso si tratta di soggetti schizofrenici. Casi di cui si sa poco, anche se talvolta, affiorano dalla cronaca.

sabato 6 febbraio 2016

La metamorfosi di Scooby Doo: anche lui alle prese con mostri, fantasmi e alieni veri!

Lo scontro finale tra il Professor Pericles e Mister E.
La vecchia Mistery Inc si era fatta vincere dalla curiosità
Fred diventa un clochard alla ricerca dei suoi veri genitori
Mister E, una sorta di antesignano di Shaggy
La vera storia delle altre Mystery Inc
Il malvagio Professor Pericles, "antesignano" di Scooby
Fred alle prese con uno strano padre adottivo
I nostri eroi ce la faranno ancora
Scooby Doo è il cartone animato più lungo della storia della tv, ormai perennemente sugli schermi dal 1969. I protagonisti li conosciamo tutti: Scooby, l'alano. Shaggy, il fidato amico con cui condivide la fame e il terrore dei mostri. Velma, il genio del gruppo. Daphne, la bella svampita. E Fred, il palestrato. E perfino la trama, per oltre quarant'anni, non è mai cambiata: i ragazzi si trovano in un luogo qualsiasi infestato da un presunto mostro, che poi si rivela essere sempre un comune essere umano, che tentava di spaventare la gente del posto per i più svariati motivi.
Proprio per questo Scooby è sempre stato considerato anche un cartone animato didattico adatto ai più piccoli, capace di far superare le paure ai bambini con un semplice messaggio: i mostri non esistono.
Almeno fino ad ora.

LA MYSTERY INC.- La serie "Scooby Doo- Mystery Inc." è infatti diametralmente opposta ai quarant'anni del cartone animato, sempre caratterizzato da storie da un episodio e con la personalità dei personaggi piuttosto superficiale. Non so voi, ma io l'ho sempre considerato fin da bambino tra i più banali, specie di fronte alla complessità di moltissime avventure giapponesi. Ma per la stessa ragione non ho alcuna remora a dirvi che "Mystery Inc" è la più appassionante, misteriosa, complessa e straordinaria serie animata mai realizzata. I cui riferimenti non sono certo alla portata di un bambino.

L'ATTESA - Cominciamo col dire che si tratta di 52 episodi, divisi in due parti. Per mandare in onda la seconda Boing ha atteso oltre un anno, rimandando sugli schermi numerosissime volte la prima e decidendo per la seconda un orario serale. Naturalmente chi è appassionato di misteri, come me, e ha figli piccoli impazziti per la prima parte, non ha atteso i tempi della tv ed è corso a prendere, appena giunti in Italia, i 4 dvd con la conclusione. Si dirà: che c'è di particolare in questo Scooby Doo?

IL LUOGO- Accompagnato da una splendida colonna sonora, i protagonisti si muovo nel "luogo più infestato sulla Terra", ossia il loro paese nativo, Crystal Cove, una località fittizia sulla costa americana. Impossibile non accorgersi dell'allusione ad un luogo classico del mistero: Cabot Cove, la cittadina immaginaria delle avventure di Jessica FletcherLa signora in giallo, il telefilm poliziesco più longevo della tv. Ma questo è solo il primo degli infiniti riferimenti cui il cartone animato rimanda. Moltissimi saranno quelli a film horror, in particolare degli anni '70 e '80, tra mostri che appaiono nei sogni con effetti nella vita reale tipo Nightmare, nani cattivi, psichiatri folli, e via dicendo. Ma non solo. Si pensi a Scooby Doo che, dopo aver distrutto un robot con un mitra nella terz'ultima puntata, afferma serio, in perfetto stile Rambo«Sono loro che hanno cominciato». Non starò qui a dirveli tutti. Di certo, è bene sapere subito che i 52 episodi sono legati da un filo rosso, ed è la prima grande novità, che li unisce in una sorta di nera caccia al tesoro: un mistero che scava tra leggende antiche e soprattutto fa presa sulle teorie ben poco scientifiche di Zecharia Sitchin, sul pianeta Nibiru, l'allineamento dei pianeti e gli "antichi astronauti": teorie per le quali, com'è noto, gli dei sumeri Anunnaki altro non erano che alieni colonizzatori provenienti proprio da Nibiru.