Arrivo a Pisogne che è già buio. Un buio pesto. L'Iseo è immobile e non tira un filo di vento. Guardo il paese deserto e mentre li aspetto penso a come doveva essere un tempo. Nel 1518, l'Inquisizione mandò al rogo otto ragazze accusate di essere streghe e amanti del diavolo. Le bruciarono vive in piazza, tra le urla di approvazione della gente, dopo averle torturate e costrette a confessare. Non che resistendo sarebbe cambiato qualcosa, ma tant'è. L'appuntamento con i cacciatori di spettri è sotto la Torre del Vescovo. «Cercatori, non cacciatori» precisa Francis Pianari, appena ci incontriamo. Mi aspetto fanatici di sedute spiritiche, gente che gira con libri medievali, al limite maghi in erba che giocano a fare i sensitivi. Trovo tutt'altro. Francis e sua moglie Sara Iacopi vivono qui da poco. Di giorno fanno lavori come tanti. Di sera invece, vestono i panni dei Ghost Finder. Girano per castelli, luoghi che leggenda vuole infestati, ditte in disuso, ma anche e soprattutto case private, allertati al telefono da gente impaurita, disperata, a volte semplicemente folle. Dicono che è passione, che evitano i medium e che in ballo non c'è manco un euro. Meglio così. «Registriamo anomalie. Ecco tutto», spiega Sara.
A CACCIA DI FANTASMI
Bionda, ventotto anni, da ragazza rimase colpita dai racconti del padre: le narrò come, da infante, nella vecchia casa di famiglia dell''800, lei si mettesse a far versi sorridendo al muro o a passare i suoi giocattoli al vuoto, come se lì vedesse qualcuno che nessun altro poteva guardare. «Chissà, forse è per questo che sono affascinata dal paranormale. O forse vorrei trovare una prova della vita dopo la morte. E comunque, ogni volta che andiamo a fare una ricerca, si vivono adrenalina e brividi. C'è chi risparmia per andare in ferie. Noi abbiamo risparmiato per comprare una torcia elettrica da due milioni di candele con un filtro infrarossi per la visione notturna. Con questa possiamo registrare al buio completo e riprendere fino a 300 metri». La stanza-laboratorio dei Ghost Finder è spartana. Dentro, principalmente, attrezzature elettriche. Tre pc a grande schermo per l'analisi di foto, video e suoni. Un tavolo dove svettano aggeggi a led e infrarossi. Si va a caccia di ectoplasmi così: registratori, puntatori, cam, sensori. Un tempo contro i fantasmi ci voleva l'esorcista. Oggi un ingegnere elettronico, se va bene. «Ma no, – fa Sara- ci pensa Francis».